Dopo una vita passata a dribblare richieste di accoglimento in casa di animali domestici, un anno fa ho ceduto. D’improvviso la voglia di avere un cane ha avuto il sopravvento e io e il mio compagno ci siamo messi alla ricerca di un tipo o una tipa che ci andasse bene e che potesse condividere con noi la nostra caotica esistenza. Abbiamo sfogliato non si sa quanti giornali specializzati, abbiamo ascoltato non si sa quanti pareri, per arrivare alla conclusione che la razza più bella in assoluto, per noi, era quella del beagle.
Avete presente il mitico Snoopy? Avete presente quegli occhi languidi da figlio di paragnosta? Avete presente il manto tricolore con quelle orecchie lunghe lunghe sempre a razzolare in terra per assecondare il proprio fiuto speciale? Volendo assolutamente quello, abbiamo cominciato a chiedere consiglio qua e là, in primo luogo in famiglia. Qualche timido tentativo di metterci in guardia in realtà qualcuno l’ha fatto, ma noi niente, imperterriti siamo andati avanti con testardaggine, credendo nella nostra capacità di mettere in riga chiunque.
Il fatto stesso di non essere riusciti a farlo con i nostri figli, tre e tutti adulti, avrebbe dovuto suggerirci qualcosa, ma in quel momento era prevalente il desiderio di un cucciolo.
Le dicerie sul carattere dei beagle, che i maligni sostengono essere un cane intrattabile, testardo, opportunista, Attila e quant’altro, erano frutto di invidie, secondo noi. Come si poteva pensare tante cose cattive di un’anima tenera e dolce come quella? E quand’anche avesse rotto un paio di occhiali, sarebbe stato il finimondo? No.
Un giorno la nostra vita si è incrociata con quella di Byron. Aveva fama di miglior carattere tra le ultime cucciolate dell’allevamento. Abbiamo ceduto di fronte a questa rassicurazione. Ma non sapevamo che la nostra tranquillità stava per finire per sempre. (continua)
domenica 16 novembre 2008
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Un piccolo brigante, eh? D'altra parte la nave su cui viaggiò Darwin si chiamava BEAGLE, ed era appunto un brigantino...
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